Ho conosciuto Sara in un momento particolare della sua vita: il passaggio da un lavoro riconosciuto, stabile e sicuro a un vero proprio salto nel vuoto, rischioso, senza grandi garanzie di successo. "Voglio fare la libera professionista" mi ha detto. "Ho bisogno di colmare alcune lacune e ti chiedo una mano". "Nessun problema, tanto son sempre a Udine a insegnare". E caffè dopo caffè, incontro dopo incontro, abbiamo intrapreso un percorso che ha arricchito lei di un sapere profondo sia in ambito di social media management che di social media advertising. E, lei ancora non lo sa, ha arricchito me nell'applicare il mio mondo strategico a realtà sul territorio.E capire, come mai prima d'ora, che il mondo Meta è un mondo che rivoluziona il marketing perché abbassa le soglie d'accesso, facendo entrare nel campionato dei brand, anche le piccole realtà territoriali. Tanto che uno dei casi portanti del mio secondo libro è una gelateria di una cittadina friulana. Cliente di Sara. Tra l'altro messa così sembra sminuente, nel senso sembra che Sara si occupi solo di realtà "piccole", ma in realtà la sua è una vocazione, una missione, perché raramente ho conosciuto una persona così legata al proprio territorio. Tanto che in 6-7 anni che ci conosciamo non è mai venuta a Trieste. Radicata com'è nella sua Udine 😉 Se ti rivolgi a Sara per un lavoro o per una consulenza, hai la garanzia di trovarti di fronte la merce rara dell'ascolto profondo. Profondo eh, non quell'ascolto che "ok ti ascolto ma poi faccio quello che voglio". No, qui è ascolto profondo e attivo. Voglia di lavorare, testa bassa e via.